I DAZI ANTIDUMPING DELL’UE SULL’ACCIAIO TURCO

La Commissione Europea ha introdotto, a partire dall’ 8 gennaio 2021, nuovi dazi sulle importazioni di alcuni prodotti in acciaio provenienti dalla Turchia.

I dazi variano dal 4,8% imposto ad Habaş Sinai ve Tibbi Gazlar İstihsal Endüstrisi A.Ş., al 5,4% per il Gruppo Erdemir, al 5.9% a carico di Ağir Haddecilik A.Ş. e Borçelik Çelik Sanayii Ticaret A.Ş., fino al 7,6% imposto a Çolakoğlu Metalurji A.Ş. ed a tutte le altre società turche.

La risposta della Turchia all’imposizione di nuovi dazi sulle sue esportazioni di prodotti in acciaio in Europa non si è fatta attendere: a pochi giorni da quella decisione, infatti, il ministero del Commercio turco ha avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di coils laminati a caldo dall’Unione europea e dalla Corea del Sud.

I dazi sono stati imposti, a titolo provvisorio, da giovedì 14 gennaio e avranno una validità di 6 mesi. La doppia imposizione di nuovi dazi non potrà che rinfocolare le polemiche che, in Europa e in Italia, hanno caratterizzato gli ultimi mesi e che hanno visto associazioni ed operatori schierati su posizioni opposte.

Gli effetti dei dazi imposti alla Turchia influenzeranno ovviamente anche le aziende europee, in quanto per quest’ultime sarà sempre più complesso reperire materiale presso un mercato, come quelle europeo, caratterizzato attualmente da una scarsa reperibilità di materie prime. A causa della pandemia ancora in corso, le acciaierie europee hanno infatti ridotto negli ultimi mesi la produzione ed è lecito aspettarsi un aumento dei prezzi.

E’ possibile rimanere sempre aggiornati sulle quote esenti da dazi provenienti dalla Turchia attraverso il sito dell’Unione Europea.

Attualmente è in vigore il contingente tariffario per il trimestre valido dal 01.01.2021 al 31.03.2021.

Quali sono i prodotti soggetti a dazio

Le merci interessate dal provvedimento sono nel dettaglio “prodotti laminati piatti di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati, anche arrotolati (compresi i prodotti tagliati su misura e in nastri stretti), semplicemente laminati a caldo, non placcati né rivestiti, originari della Turchia.

I prodotti interessati sono classificati ai codici NC 7208 10 00, 7208 25 00, 7208 26 00, 7208 27 00, 7208 36 00, 7208 37 00, 7208 38 00, 7208 39 00, 7208 40 00, 7208 52 10, 7208 52 99, 7208 53 00, 7208 54 00, 7211 13 00, 7211 14 00, 7211 19 00, , EX 7225 19 10 (codice TARIC 7225 19 10 90), 7225 30 90, ex 7225 40 60 (codice TARIC 7225 40 60 90), 7225 40 90, ex 7226 19 10 (codice TARIC 7226 19 10 90), 7226 91 91 e 7226 91 911.

Quali i prodotti  che restano fuori

Nell’inchiesta, invece, non sono coinvolti: «I prodotti di acciaio inossidabile e al silicio detti “magnetici” a grani orientati, i prodotti di acciaio per utensili e di acciaio rapido, i prodotti non arrotolati, che non presentano motivi in rilievo, di spessore superiore a 10 millimetri e di larghezza pari o superiore a 600 millimetri, nonché i prodotti non arrotolati, che non presentano motivi in rilievo, di spessore pari o superiore a 4,75 ma non superiore a 10 millimetri e di larghezza pari o superiore a 2.050 millimetri».