IL NOSTRO AD LUIGI RAPULLINO HA FATTO UN RESOCONTO SULL’ANNO IN CORSO PER SIDERALBA E TUTTE LE SOCIETÀ DEL GRUPPO

Intervistato al convegno Bilanci d’acciaio, il nostro AD Luigi Rapullino ha fatto un resoconto sull’anno in corso per Sideralba e tutte le società del Gruppo «oltre 300 milioni di euro di fatturato, con margini interessanti»

Al consueto appuntamento annuale di Siderweb dedicato a «L’acciaio del centro-sud e la sfida della ripresa», il nostro CEO ha commentato i dati relativi agli impatti della pandemia sul settore nel 2020, nell’anno in corso e non si è lasciato sfuggire un incoraggiante ottimismo per il prossimo anno.

25 novembre 2021 – Un piano di investimenti da 25 milioni di euro per i prossimi tre anni, per continuare a crescere. È quello cui sta lavorando Sideralba: nell’appuntamento di Bilanci d’Acciaio 2021 dedicato alle performance dell’acciaio del centro-sud, Luigi Rapullino ne ha elencato sinteticamente le linee guida. «Ottimizzazione, che passa per un impianto fotovoltaico da 5MW già in via di realizzazione e l’automazione dei magazzini; ampliamenti dello stabilimento; poi sicurezza e ambiente».

“E nel 2021 supereremo i 300 milioni di euro di fatturato, il che ci rende molto orgogliosi. Avremo anche margini molto interessanti, come credo tutta la filiera» ha detto l’ad del Gruppo Rapullino e di Sideralba. Inoltre, con il minibond da 12 milioni di euro emesso ad agosto «stiamo dando dinamicità finanziaria alle nostre operazioni, perché rispetto al passato oggi è necessaria. Il titolo obbligazionario è stato sottoscritto da grandi player finanziari, il che ci ha reso molto soddisfatti per la collaborazione in atto».

Certo, per il prossimo anno non mancano i possibili problemi. «C’è il tema dell’aumento dei prezzi dell’energia, che spero non ci farà perdere molto terreno rispetto ai nostri competitori europei. C’è l’aumento dei costi del trasporto, cui si aggiunge la nuova norma sui trasporti eccezionali su cui si sta ancora lavorando. C’è inoltre l’aumento dei noli, quintuplicati rispetto all’anno scorso. Produrre con questi prezzi ci farà avere un costo industriale di produzione molto più alto rispetto allo storico».

Anche «l’impennata pazzesca» delle materie prime quest’anno «ha messo in difficoltà tutta la filiera produttiva, nessuno poteva immaginarne le proporzioni. E le “fiammate” che si sono registrate sul rottame turco denotano il fatto che c’è un atteggiamento speculativo sui mercati internazionali. Non si sono viste, infatti, per il minerale di ferro». Quanto ai coils a caldo, come evidenziato nell’analisi del responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, «si è passati dal minimo di giugno 2020 al massimo di giugno 2021, con aumenti di 7-800 euro la tonnellata. Poi da giugno a ottobre c’è stato un calo di circa 200 euro. «L’andamento del prezzo nel 2022 sarà influenzato non solo da consumo e domanda, ma anche dalle quote della Salvaguardia: basti pensare che alcuni contingenti per Paese sono esauriti a 3 giorni dall’apertura».

È possibile accedere al suo intervento integrale tramite questo link:  https://www.youtube.com/watch?v=Eqs-0VTsZQA&t=4007s